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Il VHF marino (Radio di Bordo): meglio portatile o fisso?

Quale VHF Scegliere?


Le radio di bordo o VHF prendono nome dall’acronimo inglese: Very Hight Frequency che indica le onde radio comprese nello spettro tra i 30 e i 300 megahertz anche se per la navigazione da diporto si sfruttano solo le frequenze tra i 156 e i 174 Mhz, con lunghezza d’onda di 2 metri circa e sono un’attrezzatura di sicurezza obbligatoria per la navigazione oltre le 6 mg (art.29 del D.lgs. 18/07/2005 n.171)

Ritengo, a mio modesto parere, anche se non navighiamo oltre le 6 miglia, anche se non abbiamo la patente o le dotazioni previste per la navogazione oltre le 6, che averla a bordo ci farà stare (molto) più tranquilli.

É vero che vicino alla costa prendono anche i telefonini ma 6 miglia possono essere parecchie, talvolta troppo. E poi, con vento forte da terra e un’avaria a bordo, non ci si mette poi tanto a superarle. Qualche piccolo, e necessario, adempimento amministrativo è certamente giustificato dall'aumento della nostra sicurezza e tranquillità.

Se correttamente installato, e dotato di antenna efficiente, un VHF da 25 watt (la media) potrà essere efficace e nitido sino a 20/25 miglia di distanza, mentre un portatile da 6 watt avrà 6/8 miglia di portata.

Anche l’altezza di installazione e la qualità dell’antenna sono molto importanti in quanto le onde radio ad alta frequenza viaggiano in linea retta, senza rimbalzare sugli strati ionizzati dell’atmosfera e soffrono, sulle lunghe distanze, della curvatura terrestre e di altri ostacoli (promontori, onde ecc...) quindi, più in alto si piazza, più portata si guadagna... è geometria.

Le barche a vela, ovviamente, sono più avvantaggiate in quanto possono fissare l’antenna in testa d’albero e guadagnare distanza. Nei motoscafi ahimè, non abbiamo altre possibilità che fissarla sul punto più alto della tuga.

Una volta acquistata l’attrezzatura omologata, occorre avere la licenza d’uso, come per tutti gli apparati di comunicazione via radio.

Se ci pensate bene, anche con l’acquisto di un telefono cellulare o semplicemente di una scheda telefonica, siamo costretti a registrarci, produrre documenti validi, compilare form ecc… tutto perché stiamo andando ad occupare uno spazio radio che, nella sua totalità di frequenze, è gestito dalle autorità competenti che di volta in volta lo danno concessione o in uso temporaneo.

“Come previsto dall’art 29 del D.lgs. 18/07/2005 n.171, per utilizzare tale apparecchio (fisso o portatile) occorre la Licenza di Esercizio Rtf. La domanda di rilascio della licenza di esercizio installato a bordo dei natanti va presentata, corredata della dichiarazione di conformità, all’Ispettorato Territoriale del Ministero dello Sviluppo Economico avente giurisdizione nel luogo in cui il richiedente ha la propria residenza. L’ Ispettorato provvederà a rilasciare un indicativo di chiamata di identificazione che rimane valido indipendentemente dall’unità su cui viene utilizzato il VHF. Se si vuole utilizzare l’apparato anche per il traffico pubblico bisogna sottoscrivere un contratto di gestione (con canone) con una delle Compagnie di comunicazione”. (Fonte: sito guardiacostiera.gov.it)

In pratica la domanda serve ad ottenere una “targa” identificativa ed univoca del proprio apparecchio radio. Per l’Italia, l’indentificativo inizia sempre con una “I” seguita da una sigla alfanumerica. Così si saprà sempre da quale apparecchio sono partite le chiamate e a chi è intestato.

Inoltre, a bordo deve essere sempre presente  una persona abilitata all'utilizzo dell'apparato.

L'abilitazione per l'utilizzo del VHF si chiama certificato limitato di radiotelefonista. Il certificato una volta ottenuto, non è soggetto a rinnovo e non ha scadenza. Per ottenere tale documento è sufficiente fare una domanda all'Ispettorato Territoriale Regionale di Competenza del Ministero delle Comunicazioni.  

Una volta acquistato e ottenute le certificazioni, non rimane altro che installarlo a bordo.

Il suo uso, nella quasi totalità dei casi, sarà esclusivamente relativo al contatto con la marina e gli ormeggiatori per l’assistenza alla manovra in porto. Vi rimarrà quasi sempre spento ma ciò non preclude una sua attenta manutenzione affinchè in caso di emergenza sia sempre in ordine.

Riassumendo

  • Il VHF, non ha bisogno di collaudo;
  • E’ possibile avere a bordo un portatile in sostituzione dell'apparato fisso a condizione che questi sia omologato;
  • Sia che l'apparato sia portatile, sia fisso, si ha bisogno di una licenza di esercizio, della quale si può chiedere il rilascio anche di una provvisoria (durata un anno) in attesa della definitiva;
  • A bordo bisogna avere una persona in possesso del certificato limitato di radiotelefonista, anche questo è ottenuto con una semplice domanda al ministero delle telecomunicazioni;
  • Sia la licenza, sia il certificato limitato di radiotelefonista, non hanno scadenza.

ICOM azienda storica giapponese operante nell’elettronica di alta qualità dal 1954 è leader di mercato con le sue radio di bordo. Forniamo i loro prodotti a chi ama navigare, certi di mettervi in mano una tecnologia affidabile al miglio prezzo.  

Se siete in procinto di acquistarlo o sostituirlo, sarà bene con l’occasione aggiornare l’apparecchio con uno fornito di AIS (sistema di identificazione automatica), un codice di riconoscimento internazionale che fornisce i dati della vostra barca, velocità, rotta ecc… al traffico intorno a  voi e viceversa.

Potrete così capire in anticipo eventuali rotte di collisione. Il sistema usa dei semplici calcoli cinematici ed è molto affidabile, soprattutto per chi naviga di notte o in acque ristrette.
Se decidete per un portatile il modello ICOM M94DE ha un ottimo rapporto qualità/prezzo 
Se invece decidete per un fisso la scelta migliore ricade, senza dubbio, tra i modelli della serie M510

Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.



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