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Il Binocolo Marino

LA SCELTA DEL BINOCOLO MARINO GIUSTO




 
In principio fu il cannocchiale. Già dal 1.600 in Olanda si iniziarono a sperimentare i primi strumenti ottici per la visione a distanza, perfezionati in seguito da Galileo che iniziò ad usarli per l’osservazione astronomica.
È ancora viva in noi l’immagine dell’ufficiale a bordo di qualche veliero che apre o chiude il cannocchiale di bordo (erano sia fissi che retrattili).

Ma con un ingrandimento massimo (per l’epoca) di 30 volte e l’uso riservato ad un occhio solo, lo strumento non era il massimo. Si cercò negli anni successivi di affiancare due cannocchiali uguali ma costi, peso, lunghezza ne decretarono una rapida fine.

 “Soltanto nel 1854 il genovese Ignazio Porro introdusse nel cannocchiale binoculare due prismi di cristallo rettangolari, in grado di rinviare avanti e indietro i raggi luminosi raccolti dalle lenti obbiettive dei due cannocchiali affiancati, permettendo di accorciare lo strumento e renderlo portatile. Era nato il moderno binocolo.” (Cit. Treccani) 

Ecco un riassunto delle storia del binocolo. Nome maschile singolare. Non esistono “i binocoli” anche se spesso li si sente nominare. Il Bi-nocolo è già un nome che indica una doppia vista. BI appunto.

Diventato strumento indispensabile a bordo di qualsiasi barca, (oltre che obbligatorio per navigazioni oltre le 12 miglia) ci rimane da scoprire un po’ di nomenclatura e poi  capire di che tipo di binocolo abbiamo bisogno.
Gli elementi principali di cui tenere conto sono i seguenti:

 


 

La potenza.

La potenza del binocolo è indicata da due cifre (7x30, 8x50 ecc …) dove la prima cifra rappresenta il numero di ingrandimenti e la seconda il diametro delle lenti. Ovviamente se stiamo rilevando un faro od un punto cospicuo della costa, averlo a 100 metri invece di 800 fa la differenza, ma non dovremmo esagerare con pretese di ingrandimento perché questo è proporzionale alla dimensione della lente. Più l’apparecchio ingrandisce, più luce gli serve,  più grande dovrà essere il diametro della lente. Inoltre più un oggetto è ingrandito, più difficile è metterlo a fuoco o tenerlo nel campo visivo senza tremolii (e in barca non è cosa semplice) quindi direi che un buon 7x50 andrà bene per la maggior parte delle imbarcazioni da diporto.
 


 

Binocolo a stabilizzatore di immagine.

Esistono in commercio anche binocoli ad ingrandimenti notevolmente superiori ma che hanno necessità di stabilizzatori di immagine elettronici e di conseguenza, schede elettroniche, batterie ecc … tutte cose che ci possono piantare sul più bello. Possiamo anche comprarcelo e sbizzarrirci a contare i fichi d’India sulla costa ma diciamo che come riserva dovremmo sempre avere a bordo un binocolo non elettronico.
 


 

Bussola incorporata.

Utilissima in caso di rilevamenti, il quadro della bussola incorporata viene riflesso nel campo visivo dell’osservatore ma se vogliamo avere anche la visione notturna serviranno sia energia che batterie ed ancora una volta dovremo dipendere dall’elettronica.
 


 

Materiale.

Dovrà essere rigorosamente rivestito di materiale antiurto (in genere gomma) per le immancabili bottarelle che si prenderà in barca oltre che per offrire una salda presa. Il materiale dei prismi e delle lenti (oltre alla loro dimensione) inciderà sul costo finale. Inoltre sarà opportuno avere un modello impermeabile (non stagno) per ovvi motivi. Se dovesse cadere in acqua potrà essere ripescato e risciacquato senza gravi conseguenze. I modelli stagni invece sono forniti di guarnizioni o-ring che impediscono all’acqua di entrare e al gas di uscire. Il gas viene iniettato per impedire l’appannamento dei prismi e delle lenti dall’interno che renderebbe inutilizzabile lo strumento. Se non volete rischiare di perderlo, usate la cinghietta con imbottitura galleggiante fluo.

Nel bilancio della gestione di una barca non si deve stare a lesinare sulle attrezzature, sugli accessori o sulle dotazioni. Vale sempre il detto “chi più spende, meno spende”. Diciamo che un buon binocolo non si trova a meno di 200 / 250 euro.



Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico. 



  • Pubblicato il
  • 14/06/2019

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