Non è certo una novità quella di portarsi il cucciolo in barca ma ultimamente è aumentata la richiesta di informazioni sulla materia in quanto le nuove generazioni di proprietari sono un po’ sprovvedute e il contesto sociale è cambiato radicalmente.
Io ho fatto la mia adolescenza a Cagliari e a Catania e, da appassionato di mare, ero sempre in giro per porti e moli. È sempre stata cosa comune vedere i cani a bordo dei pescherecci, cani grandi e grossi che dormivano sulle reti e si cibavano di pesce crudo. Non facevano certo notizia e nessuno chiedeva al veterinario come fare.
Diciamo che l’approccio era semplificato dalla consuetudine del: portalo in barca da piccolo e lui si abitua. Niente di più vero, così come non troverete nessun blog che vi spieghi come far diventare il vostro cane un pastore eccellente. Si fa come i pastori hanno sempre fatto, lo si porta da cucciolo e il cane cresce insieme alle pecore e poi le protegge sentendole parte della sua famiglia.
È vero che in barca c’è di mezzo il mare, ma come abbiamo visto, l’elemento acqua non spaventa un cane abituato.
Diverso il discorso per i gatti. Si sa i felini non amano tanto né l’acqua, né le rotture di scatole. Sono animali abitudinari e affezionati alla casa. Per i gatti sarà quindi più difficile, ma non impossibile. Si leggono sul web e si vedono per i porti tanti gatti felici che navigano coi loro padroni.
Abbiamo trattato in un altro articolo gli accorgimenti da adottare per portare in barca i bambini e fondamentalmente le regole di base sono le stesse.
Quindi riassumendo potremmo seguire i seguenti passi:
Rispettate la sua dignità di essere cane e non giullare per le vostre risate. Così crescerà in modo sano senza nutrire avversione per il mezzo nautico.
Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.