La scelta del tipo di ancora più adatto dipende dalla barca, dal luogo di ormeggio e dal tipo di navigazione che si intende fare. È altrettanto importante conoscere i materiali con cui le ancore sono realizzate, in particolare gli acciai, spesso fraintesi anche da operatori del settore.
Molti confondono l’acciaio inox con l’acciaio comune e, a volte, anche il ferro con l’acciaio. Senza entrare troppo nei dettagli chimici, possiamo semplificare così: partendo dal ferro, che da solo è poco utilizzabile industrialmente, si aggiunge carbonio in varie percentuali per ottenere acciai di diversa durezza. Un maggiore contenuto di carbonio rende il materiale più rigido e resistente, fino ad arrivare alla ghisa, molto dura ma fragile.
L’acciaio è impiegato ovunque: dalle lamiere delle auto alle rotaie dei treni, dalla Tour Eiffel al Golden Gate, fino alle navi. Tuttavia, è necessario proteggerlo dagli agenti atmosferici con vernici o rivestimenti speciali, poiché l’acciaio arrugginisce.
Per questo motivo esistono due soluzioni principali per le ancore:
È interessante notare che un pezzo di acciaio immerso in acqua arrugginisce più lentamente rispetto allo stesso pezzo lasciato esposto all’aria, poiché l’ossigeno è il principale agente dell’ossidazione. I relitti sommersi ne sono un chiaro esempio.
Non esiste un’ancora perfetta: l’esperienza suggerisce di avere a bordo:
Materiale: acciaio inox o zincato? Dipende dall’uso e dal budget. L’acciaio inox è più resistente alla corrosione ma può rompersi più facilmente sotto stress estremo rispetto all’acciaio zincato, che tende a piegarsi invece di spezzarsi.

Un proverbio nautico dice che una catena è forte quanto il suo anello più debole, e questo significa che avere una catena di alta qualità è inutile se la girella, la maniglia o il collegamento al fusto dell’ancora sono più deboli o arrugginiti: la sicurezza dipende dalla linea d’ancoraggio nella sua interezza.
Nella scelta della catena per la vostra barca entrano in gioco principalmente due fattori: la lunghezza della barca e la profondità del fondale. Per imbarcazioni tra gli 8 e i 10 metri, è consigliabile utilizzare catene con sezione tra gli 8 e i 10 mm, in acciaio inox o zincato a seconda delle esigenze, e avere a bordo almeno 20-25 metri di catena per garantire un tiro corretto e parallelo al fondo. Il calumo, ossia la lunghezza della linea di ancoraggio, dovrebbe essere almeno 3-4 volte il fondale, mentre in presenza di vento forte è opportuno prevedere 5-7 volte la profondità; anche in barche piccole, quindi, 25 metri rappresentano il minimo consigliato per sicurezza e stabilità.
Va considerato anche il peso della catena: un eccesso nel pozzo a prua, specialmente sulle barche a vela, può risultare controproducente, perché la prua deve già sopportare il musone inox, l’ancora principale, eventualmente una seconda ancora e il salpa ancore. Per questo motivo, una lunghezza di 20-25 metri rappresenta un buon compromesso tra sicurezza, efficacia dell’ancoraggio e gestione del peso a bordo.
