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Dalla scelta dell’ancora alla catena: guida completa all’ancoraggio


La scelta del tipo di ancora più adatto dipende dalla barca, dal luogo di ormeggio e dal tipo di navigazione che si intende fare. È altrettanto importante conoscere i materiali con cui le ancore sono realizzate, in particolare gli acciai, spesso fraintesi anche da operatori del settore.
Molti confondono l’acciaio inox con l’acciaio comune e, a volte, anche il ferro con l’acciaio. Senza entrare troppo nei dettagli chimici, possiamo semplificare così: partendo dal ferro, che da solo è poco utilizzabile industrialmente, si aggiunge carbonio in varie percentuali per ottenere acciai di diversa durezza. Un maggiore contenuto di carbonio rende il materiale più rigido e resistente, fino ad arrivare alla ghisa, molto dura ma fragile.
L’acciaio è impiegato ovunque: dalle lamiere delle auto alle rotaie dei treni, dalla Tour Eiffel al Golden Gate, fino alle navi. Tuttavia, è necessario proteggerlo dagli agenti atmosferici con vernici o rivestimenti speciali, poiché l’acciaio arrugginisce.
Per questo motivo esistono due soluzioni principali per le ancore:

  • Acciaio zincato: ottenuto immergendo l’acciaio nello zinco liquido, resistente alla corrosione e ideale per uso frequente a un costo contenuto.
  • Acciaio inox: arricchito con cromo e nichel, resistente alla ruggine e certificato per un uso nautico professionale, ma con un costo superiore (4-5 volte quello dello zincato).

È interessante notare che un pezzo di acciaio immerso in acqua arrugginisce più lentamente rispetto allo stesso pezzo lasciato esposto all’aria, poiché l’ossigeno è il principale agente dell’ossidazione. I relitti sommersi ne sono un chiaro esempio.

Regole base per la scelta dell’ancora
La regola generale suggerisce circa 1 kg di peso dell’ancora per ogni metro di lunghezza della barca, con possibili variazioni fino a 1,5-2 kg per metro in base al tipo di navigazione.
Non bisogna valutare solo il peso dell’ancora: è fondamentale considerare l’intera linea d’ancoraggio, dalla catena al salpa ancore, fino agli anelli di giunzione.
Costo vs durata: una linea di ancoraggio inox dura quasi indefinitamente e richiede meno manutenzione, ma costa molto di più di una zincata. La scelta dipende dall’uso della barca e dal rapporto “costo/beneficio”.

Tipologie di ancore e loro utilizzo

  • Ancore a ceppo (Ammiragliato): Le più antiche e affidabili, adatte a tutti i fondali. Il ceppo e talvolta le marre sono smontabili per stivaggio. Sono più indicate per navi o come ancora di rispetto, meno pratiche per barche piccole.
  • Ancore a vomere o ad aratro (CQR, Delta): Ideali per sabbia, fango e ciottoli, offrono una resistenza doppia rispetto alle ancore a ceppo. Non sono efficaci su alghe o posidonia, ma garantiscono sempre un buon posizionamento.
  • Ancore a cucchiaio (Bruce, Spade, Rocna, Ultra): Molto diffuse tra i diportisti, adatte a tutti i fondali. Hanno peso ridotto e facilità di utilizzo, particolarmente indicate per frequenti ancoraggi.
  • Ancore a marre articolate (Danforth): Eccellenti su sabbia, ma inefficaci su posidonia, ciottoli e rocce. La marre articolata facilita lo stivaggio, ma può essere più vulnerabile alla corrosione.
  • Ancora Hall: Ideale per barche molto grandi e navi da diporto, con marre arrotondate che riducono il rischio di danni. Modelli piccoli si adattano anche a gommoni e barche leggere.
  • Ancore a grappino o ad ombrello: Generalmente usate come ancora di rispetto su barche piccole per soste brevi. Penetrano anche tra le fessure rocciose, ma possono restare incastrate.
  • Ancore a tenuta dinamica: Offrono eccellente resistenza in quasi tutte le condizioni e si raddrizzano automaticamente con il rollbar. Il costo è più elevato, ma garantiscono sicurezza e adattabilità.

Consigli pratici

Non esiste un’ancora perfetta: l’esperienza suggerisce di avere a bordo:

  • L’ancora principale, scelta tra quelle elencate.
  • Una ancora di rispetto leggera e richiudibile (ad esempio Danforth) per fondali sabbiosi.
  • Una piccola ancora a ombrello per fissare la poppa su fondali rocciosi o per soste brevi.

Materiale: acciaio inox o zincato? Dipende dall’uso e dal budget. L’acciaio inox è più resistente alla corrosione ma può rompersi più facilmente sotto stress estremo rispetto all’acciaio zincato, che tende a piegarsi invece di spezzarsi.


Quale Catena, per quale ancora



Un proverbio nautico dice che una catena è forte quanto il suo anello più debole, e questo significa che avere una catena di alta qualità è inutile se la girella, la maniglia o il collegamento al fusto dell’ancora sono più deboli o arrugginiti: la sicurezza dipende dalla linea d’ancoraggio nella sua interezza.

Nella scelta della catena per la vostra barca entrano in gioco principalmente due fattori: la lunghezza della barca e la profondità del fondale. Per imbarcazioni tra gli 8 e i 10 metri, è consigliabile utilizzare catene con sezione tra gli 8 e i 10 mm, in acciaio inox o zincato a seconda delle esigenze, e avere a bordo almeno 20-25 metri di catena per garantire un tiro corretto e parallelo al fondo. Il calumo, ossia la lunghezza della linea di ancoraggio, dovrebbe essere almeno 3-4 volte il fondale, mentre in presenza di vento forte è opportuno prevedere 5-7 volte la profondità; anche in barche piccole, quindi, 25 metri rappresentano il minimo consigliato per sicurezza e stabilità.

Va considerato anche il peso della catena: un eccesso nel pozzo a prua, specialmente sulle barche a vela, può risultare controproducente, perché la prua deve già sopportare il musone inox, l’ancora principale, eventualmente una seconda ancora e il salpa ancore. Per questo motivo, una lunghezza di 20-25 metri rappresenta un buon compromesso tra sicurezza, efficacia dell’ancoraggio e gestione del peso a bordo.

 

Staff di MTONauticaStore.it, pluriennale esperienza nella vendita di articoli,accesori e attrezzature per la nautica.

  • Pubblicato il
  • 10/11/2025

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