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Pulizia dei metalli in barca

PULIZIA DEI METALLI IN BARCA





Il potere ossidante dell’acqua (soprattutto salata) e dello scambio chimico/elettrico con l’aria crea un prodotto di scarto chiamato ruggine.

La ruggine è presente in ogni metallo che abbiamo a bordo seppur molto spesso in quantità non preoccupanti per la durata e la resistenza del metallo stesso, ma unicamente come indice di vetustà. In poche parole, se ad una barca non viene fatta frequente manutenzione e pulizia di tutti gli acciai di bordo (anche se inox), gli stessi inizieranno a macchiarsi o punteggiarsi di ruggine. I risultati saranno esteticamente sgradevoli e piano piano le colature della ruggine stessa inizieranno ad intaccare il gel coat oppure le vele o i legni di bordo. Il risultato sarà quello di avere una barca esteticamente compromessa.

Quali metalli sono presenti a bordo?

La prima cosa da fare quando si mette mano al problema è quella di accertarsi che tutta la ferramenta e gli acciai di bordo siano inox.

Certo, direte voi è tutto inox. Ma non è così ovvio come sembra per i seguenti motivi:
  1. Non tutti gli inox sono uguali. In genere la loro bontà è determinata dalla percentuale di lega cromo e nichel (18/6 - 18/8 - 18/10 ecc …) Più è alta la seconda cifra più è buono l’inox. Poi vi è quello propriamente nautico: il 316 Aisi (sigla USA per indicare un inox comprendente anche 2/3 punti di molibdeno che ne garantisce la resistenza allo scambio elettrochimico). Ecco la definizione di wikipedia: L'AISI 316 (designazione americana) (acciaio 18/8/3, designazione originaria italiana) o X5CrNiMo17-12-2 (designazione europea) - numero DIN 1.4401 (designazione tedesca) è una lega di acciaio inox austenitica composta da un tenore di cromo tra il 16% ed il 18%, di nichel tra l'11% e il 14% e di molibdeno tra il 2% ed il 3%. È nato come modifica dell'acciaio X5CrNi1810 per aggiunta del 2,5% di molibdeno, utile per migliorare la resistenza alla corrosione elettrolitica (pitting) da cloruri, che per il 304 è molto scarsa. È un acciaio inossidabile standard.”
  2. Se avete comprato una barca usata non conoscete il passato dei suoi lavori. Per esempio non avete idea di quale tipo di inox abbia scelto il cantiere e poi non sapete se è stato tagliato, saldato (e come) e come è stato fissato allo scafo. Per esempio se la barca ha avuto una collisione ed è stato rotto il pulpito di prua o qualche candeliere della fiancata, che certezza avete che la bulloneria impiegata per il fissaggio sia stata scelta con accuratezza dal cantiere come inox Aisi 316? Magari al momento non avevano la ferramenta adatta e hanno completato il lavoro lo stesso, sapete come vanno certe cose.

Se siete dei manutentori amatoriali, se amate fare i lavori da soli, il dilemma più grande sarà sempre quello di scegliere tra un inox al top (che costa anche una fucilata) e un acciaio meno nobile in quanto la lega dell’inox è più fragile di una pari spessore in acciaio normale. Antichi navigatori (Slocum o Tabarly) preferivano di gran lunga sartiame, arridatoi e bulloneria in acciaio normale, verniciato e protetto, piuttosto che l’inox. È vero che dopo le navigazioni avevano delle barche “leopardate”, ma loro dormivano più tranquilli durante le burrasche dei 40 ruggenti

Storia a parte, se non siete in grado di riconoscere l’acciaio inox a vista, la prossima volta che andate dal ferramenta a prendere un po’ di minuteria da tenere a bordo o per fare qualche lavoro, portatevi una calamita. Se il bullone si attacca, non compratelo. Ha una massa ferrosa dominante e farà ruggine. Così potrete fare in caso di ispezione se comprate una barca usata. La ferramenta riverniciata non lascia intuire il materiale, ma il magnete non tradisce mai.

Pulizia dell'acciaio inox in barca

Dopo tutta questa disamina di materiali e storia, in ultima analisi possiamo dire che gli acciai in barca vanno puliti, lucidati e preservati con costanza se vogliamo che siano sempre belli, efficienti e che durino nel tempo.

Esistono in commercio alcuni prodotti per gli acciai che sono eccezionali, sul nostro shop online trovi due prodotti specifici (uno per il trattamento della ruggine, l'altro è un pulitore nautico dalle ottime prestazioni). Con poca fatica, lasciando che sia la chimica a lavorare, possiamo ottenere risultati eccellenti. Sarà sufficiente seguire le istruzioni fornite dal fabbricante senza improvvisare niente. 

Pulizia dell'alluminio anodizzato in barca

Anche le parti in alluminio (tipicamente anodizzato) vanno pulite con costanza e con prodotti specifici (sul nostro shop trovi l'ottimo Pulitore per Alluminio Anodizzato Clin'Azur) e il procedimento seguente si può utilizzare - al netto dei prodotti impiegati - anche per acciaio inox e altri metalli presenti in barca.
  1. esegui una prima pulizia dello sporco grossolano con un panno pulito (servirà a rimuovere detriti e parti che potrebbero, successivamente, causare graffi e quisto va evitato assolutamente)
  2. applica una quantità sufficiente (e noneccessiva) di prodotto sulla parte da pulire (seguendo scrupolosamente le istruzioni che trovi sulla confezione)
  3. utilizza un panno pulito per lucidare: qui si tratta, semplicemente, di olio di gomito. dovrai lavorare il metallo fino a riportarlo al suo originario splendore (o quasi)
Queste operazioni, naturalmente, vanno effettuate con regolarità. Come per tutte le cose, e come si dice, prevenire è meglio che curare.


Marco Scanu, diplomato al nautico, conduttore imbarcazioni, si occupa di comunicazione soprattutto in campo nautico.

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